Competenze e professionalità.
Collegata al punto precedente è la questione delle competenze.
In assenza di punti di vista personali e programmi ben delineati viene a mancare anche la fiducia verso le nostre competenze (punto focale della scelta da parte di un potenziale cliente).
Le competenze, poi, sono alla base della nostra professionalità, che a sua volta è parte integrante della reputazione.
Non mi dilungo oltre, le conseguenze di un comportamento scorretto mi sembrano piuttosto evidenti.
E cosa dire di quando l’ispirazione viene esercitata nel proprio ambito professionale e verso colleghi?
In questo caso il comportamento è scorretto e pure stupido!
In linea di massima colleghi e professionisti dello stesso settore o della stessa tipologia frequentano gli stessi luoghi e gli stessi social, fanno parte degli stessi network, eccetera.
Ancora più facile, quindi, che il frutto delle nostre ispirazioni raggiunga la fonte ispiratrice o, semplicemente, che i nostri comportamenti creino voci di corridoio (o di chat, o di gruppo social) difficili da fermare.
Da qui ad essere identificati come professionisti scorretti è un attimo.
Con buona pace di quanto (forse) siamo bravi.
Insomma, se sono una commercialista e prendo ispirazione dal lavoro di un macellaio sono “solo” scorretta.
Se uso come fonte di ispirazione il lavoro di un’altra commercialista dimostro di essere veramente poco intelligente!