Anche se è nella to-do list non è detto che sia utile.
Personalmente mi è capitato di rendermi conto più volte che lavori che svolgevo a costo di un considerevole dispendio di energie e di tempo si sono rivelati, quando ho smesso di farmene carico, di rilevanza scarsa o addirittura nulla.
Parlo principalmente della mia precedente vita professionale da dipendente, ma è stato quanto meno bizzarro rendermi conto che, non essendoci più io ad occuparmi di quelle attività, il lavoro è andato avanti comunque bene o in maniera accettabile.
Preferibile o indispensabile?
Quante volte ci capita di partecipare a riunioni, finite le quali siamo nettamente consapevoli che avremmo potuto tranquillamente assentarci senza che il corso della riunione o il suo risultato finale cambiasse di una virgola?
Fare attenzione a selezionare bene i nostri impegni ci permetterà di farci coinvolgere solo in quelli per i quali la nostra presenza rappresenta un reale beneficio o una effettiva necessità.
Una volta e per sempre.
Ci sono attività che continuiamo a svolgere perché non abbiamo tempo o voglia di modificare la situazione che le genera.
Penso alle newsletter che continuiamo a ricevere (senza mai leggerle) perché non ci riserviamo due minuti per disiscriverci dalla relativa lista.
Ma anche a quelle email che vengono erroneamente inviate a noi e che ogni volta siamo poi costretti ad inoltrare al corretto destinatario.
Perché non investiamo qualche minuto in una mail che chiarisca l’iter corretto, così dalla volta successiva la mail arriverà direttamente al destinatario senza alcun intervento da parte nostra?
Sono solo due esempi, ma se riflettiamo un attimo scopriremo che tante sono le attività che ci fanno perdere tempo semplicemente perché non ci decidiamo a risolvere il problema per eliminarle dalle nostre giornate una volta per tutte!